Era una notte buia e tempestosa…
Per moltissimi lettori questo è l’incipit più famoso della letteratura mondiale, anche se esso
si riferisce a un’opera mai portata a termine dal più leggendario e improbabile degli autori:
un beagle (o bracchetto che dir si voglia) ultimo nato da una cucciolata dell’Allevamento della
Vecchia Quercia, famoso per i suoi combattimenti aerei contro il famigerato Barone Rosso e per molto, molto altro.
Ma in realtà questo incipit non è farina del sempre sorprendente sacco di Snoopy ma di un altro barone, un barone britannico, che si dilettava nella scrittura, a nome Edward Bulwer-Lytton che nel 1830 pubblicò un racconto dall’inconfondibile stile melodrammatico tipico dell’era vttoriana, intitolato Paul Clifford che si apriva con la frase:

Edward Bulwer-Lytton
La frase è stata ripresa in contesti diversissimi: tra gli altri l’hanno utilizzata Alexandre Dumas ne I tre moschettieri (“C’était une nuit orageuse et sombre”), Joni Mitchell nel1998 nella canzone Crazy Cries of Love, Ray Bradbury come frase d’apertura del suo romanzo Constance contro tutti. Ma di sicuro ci dimentichiamo di qualcuno.
Resta che per i tantissimi lettori dei fumetti dei Peanuts (ma ormai non solo più per loro), le parole “Era una notte buia e tempestosa” hanno ormai assunto un sapore quasi magico e rappresentano l’infinita promessa di un geniale capolavoro letterario a venire.
Con #Twiscrivo ciascuno di noi ha la possibilità di contribuire alla creazione di questo capolavoro incompleto, aggiungendo in 140 caratteri quella che a suo parere è la continuazione dell’incipit.
A ciascuno di noi non resta quindi che attendere il calare delle tenebre, salire sul tetto della nostra cuccia, sedersi alla macchina per scrivere e immergersi in questa avventura di scrittura. Buon lavoro!
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Scritto da: Edoardo Brugnatelli
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